Islanda 2011

Il ghiaccio e il fuoco

Prologo

Febbraio 2011

Tornato da poco dalla Tunisia, dove conobbi Luca, nonostante faccia ancora freddo e le sortite su due ruote siano ancora decisamente limitate, metto in moto la macchina organizzativa.

Nel frattempo conosco Jacopo: presi i primi contatti sul forum ci scambiamo i numeri di telefono e decidiamo di incontrarci una sera per un aperitivo. Si parla del più e del meno, non ci si conosce dopotutto, ed a dire il vero a proposito del viaggio accenniamo appena qualche parola, li per li sembra scarso interesse, in realtà avevamo già dato per scontato entrambi che saremmo partiti.

E' opportuno prenotare il traghetto perchè i posti sono limitati e non esistono alternative. Al telefono Luca, che ad Hammamet un mese prima mi aveva lanciato un "tienimi presente", mi dice che sarà dei nostri.

Manca ancora molto ma è già deciso: Islanda.

Sabato 30 luglio 2011

Italia - Eichenzell (D)

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Dopo averne parlato per cinque mesi sul forum on-line è finalmente giunta l'ora di partire. E' la prima volta che allargo così tanto i miei orizzonti di viaggio su due ruote, ma sarò in compagnia e la cosa non mi spaventa affatto.

Mi sveglio di buonora, la moto è già carica dalla sera prima, è più di un mese che ritirando l'auto in garage alla sera la guardo e le dico "mi raccomando eh!". Una sorta di rito scaramentico vista l'elevata percorrenza che ci aspetta. Non mi resta che aggiungere al bagaglio le ultimissime cose, vestirmi, avviare il motore e partire.

Il ritrovo con Luca e Jacopo, i miei compagni di viaggio provenienti rispettivamente da Bergamo e da Modena, è fissato all'area di servizio Lario Est sulla A9. Arrivo per primo: l'adrenalina ai massimi livelli già da ieri sera ha mantenuto il mio sonno decisamente leggero e stamane non ho avuto bisogno del suono della sveglia per rendermi conto che fosse ora di uscire da sotto le coperte.

Dopo qualche minuto eccoli arivare, prima uno e poi l'altro, in sella alle loro mukkone cariche. Ci salutiamo, caffè di rito e si parte, direzione nord. Fino alla fine della strada.

 

Subito dopo il punto di incontro ci imbattiamo in un incidente appena accaduto, due automobili sono rovesciate in mezzo all'autostrada, scorgo una donna seduta sull'asfalto, con la schiena appoggiata al guard-rail e la testa tra le mani. Poverini. E' tutto bloccato e l'istinto sarebbe quello di farmarsi a prestare aiuto, ma i soccorsi sono già arrivati e restare significherebbe soltanto intralciare le operazioni, quindi riusciamo a passare sul lato della carreggiata ed arriviamo al valico di Brogeda, dove erano previste code, senza incontrare anima viva.

Gli agenti della Guardia di Finanza ci fermano per chiederci cosa fosse successo, dal momento che non arrivava più nessuno, forniamo loro le informazioni richieste e ripartiamo.

Il tratto svizzero lo percorriamo a velocità ridotte, per i limiti davvero bassi, superate le Alpi costeggiamo il Lietchestein, un breve tratto austriaco quasi interamente costituito dal tunnel accanto al Lago di Costanza, ed entriamo in Germania sotto la pioggia. Ci fermiamo in un albergo nei pressi di Fulda, il ragazzo alla reception, motociclista appassionato delle Ducati, ci mostra anche una vecchia moto costruita nella ormai scomparsa DDR. Dopo la cena e due passi per il paesino deserto tutti a nanna.

Domenica 31 luglio 2011

Eichenzell - Flensburg (D)

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Anche oggi grande trasferimento. Proseguiamo verso il nord della Germania ed il percorso autostradale è tutt'altro che scorrevole: la pioggia che ancora scende a tratti ed il traffico non consentono andature veloci, inoltre diverse code ci costringono a guidare a passo d'uomo anche per diverse decine di chilometri.

Anche il passaggio in periferia di Amburgo è caratterizzato da non poche difficoltà, traffico e lavori in corso rallentano in modo considerevole. In serata raggiungiamo Flensburg, una città di circa 90000 abitanti poco prima del confine danese dove pernottiamo all'Hotel Etap.

Lunedì 1 agosto 2011

Flensburg (D) - Hirtshals (DK)

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Oggi terzo ed ultimo giorno di avvicinamento.

Ci svegliamo alle 8 e facciamo una abbondante colazione in hotel, carichiamo le moto e via, ci restano da percorrere ancora poco più di 350 chilometri, una mezza giornata ancora in autostrada ed approdiamo ad Hirtshals nel mezzogiorno. Pranziamo e nel primo pomeriggio prendiamo possesso delle nostre stanze in hotel.

Trascorrono appena un paio d'ore e, come previsto, il cortile dell'albergo si riempie di moto, ne conto sette. Con alcuni ci si conosce virtualmente già da tempo, sono i ragazzi di QdE, gli Islandesi 2011!

Il pomeriggio lo passiamo esplorando ogniuno per conto proprio i dintorni della cittadina, io e Jacopo arriviamo addirittura in moto sulla battigia della spiaggia affollata di gente.

Dopo aver raccimolato qualche piccola provvista al mini market, Claudio offre a tutti l'aperitivo: stappiamo una bottiglia di Rosso di Montalcino e brindiamo alla nostra vacanza! Ceniamo tutti insieme, siamo euforici, e poi a letto presto. Domani si salpa.

Martedì 2 agosto 2011

In navigazione

Stamane alle 7 siamo tutti sulla banchina del porto. Le procedure di check-in sono velocissime, entriamo nella pancia della Norröna. Leghiamo le moto e prendiamo posto in cabina, la condividerò con due ragazzi tedeschi ed uno francese.

La navigazione procede tranquilla, il mare è calmo, chiacchieriamo tra di noi, i pasti a bordo sono ottimi, in particolar modo i dolci, e nonostante tutto mi faccio anche una discreta dormita.

Mercoledì 3 agosto 2011

In navigazione

Oggi la nave ondeggia un po' di più, nonostante il mare non appaia così mosso. La colazione al buffet è grandiosa, c'è ogni ben di Dio. La giornata procede a chiacchiere e la monotonia della traversata è interrotta solamente dai pasti e da un breve scalo al porto di Torshavn, la capitale delle Isole Fær Øer.

Giovedì 4 agosto 2011

Seyðisfjörður - Laugar (IS)

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Dopo due giorni di navigazione stamattina siamo sbarcati. Siamo in Islanda!

Fatte le foto di rito salutiamo tutti gli amici conosciuti ad Hirtshals e ci avviamo lungo le strade dell'isola. Il primo tratto lo facciamo nella nebbia, non si vede assolutamente nulla, ma superato Egilsstaðir si mostrano a noi panorami mozzafiato, siamo estasiati, troppo estasiati, ne risente la guida infatti, troppo distratta, ed infatti per poco Jacopo non tronca la sua vacanza sul nascere: distratto da un panorama che ti fa sgranare gli occhi anche quando non c'è nulla di particolare da vedere non si accorge di essere troppo in prossimità del ciglio della strada e sbanda, travolge un paracarro, ma rimane miracolosamente in piedi. Per fortuna solo un grande spavento.

Facciamo subito la prima deviazione fuori strada (F901) nel Deserto del Möðrudalsleið, accompagnati da Claudio che nel frattempo abbiamo ritrovato lungo il tragitto, una cinquantina di chilometri di pista facile, compatta. Sostiamo per il pranzo ad un piccolo ristoro dove veniamo serviti da una ragazza finlandese di rara bellezza e proseguiamo verso ovest. Visitiamo le pozze di fango bollente di Namafjall. Passiamo a nord del lago Myvatn e raggiungiamo senza troppi problemi Laugar, un piccolo paesino dove alloggeremo per due notti, in farm separate.

Venerdì 5 agosto 2011

Laugar - Laugar (IS)

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Dopo la colazione partiamo alla volta della costa, le scogliere a picco sul Mare del Nord ci lasciano a bocca aperta ed è un continuo fermarsi a fare fotografie.
Passato Húsavík tentiamo uina piccola deviazione offroad ma dobbiamo tornare sui nostri passi dopo poche centinaia di metri: la strada è chiusa.

Il fuoristrada lo facciamo sulla F862, nuovamente in Compagnia di Claudio, per una quarantina di chilometri: pista facile, veloce, compatta, solo qualche tratto caratterizzato dai toulè-ondulè lasciati dai bulldozzer sui quali voliamo a 70/80 km/h.

Raggiungiamo le cascate Dettifoss e Selfoss, due veri spettacoli della natura.

Dalle cascate in poi si torna su asfalto fino a salire al cratere del vulcano Krafla, che visitiamo rapidamente, e facciamo anche una capatina al centro visitatori della vicina centrale geotermica dove ci accoglie una splendida biondina che ci invita a seguire il filmato informativo ed a visitarne l'interno.

Pranziamo molto tardi, è già pomeriggio inoltrato, ad un ristoro carinissimo in riva al lago Myvatn ed il giro si conclude col passaggio a sud dello stesso. Se ieri passando da nord ci era sembrato un laghetto qualsiasi, la costa sud regala panorami stupendi. Non per niente si tratta dell'oasi naturalistica del Myvatn, della quale violiamo persino una zona vietata per dare sfogo alla fantasia di Jacopo che creerà una delle fotografie più belle dell'intero viaggio.

Rientriamo presto in farm. Sono stanco.

La cena è ottima anche questa sera, alle 22 sono a letto e mi addormento quasi immediatamente.

Sabato 6 agosto 2011

Laugar - Akureyri (IS)

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Stamattina decido di prendermela con calma, Jacopo e Luca vanno ad Húsavík a fare whale watching ed io ne approfitto per dormire un'oretta in più, ne ho bisogno: ho strani giramenti e faccio fatica a recuperare la stanchezza che via via si accumula ogni giorno. E' una settimana che siamo via da casa.

Faccio quindi una colazione abbondante ed energetica, lascio la mia firma sul guestbook della farm facendo felice la signora che, alla mia partenza, mi saluta con la mano fino a che mi vede.

Mi dirigo così a passo bradipo, che poi è quello che preferisco, verso il piccolo paesino sulla costa, sono solo 40 chilometri che percorro in mezzoretta scarsa. Scorgo subito le moto parcheggiate e faccio in tempo a vedere i miei due compagni di viaggio prendere il largo a bordo del barcone.

Inganno l'attesa prima passeggiando per il porto e poi mi siedo ad un tavolino di un baretto, al caldo, ed approfitto della connessione ad internet per mandare qualche e-mail e mantenere i contatti col resto del mondo, sorseggiando del buon caffè.

Visito la bellissima chiesetta in legno, faccio rifornimento di carburante alla moto e faccio due chiacchiere con chiunque incontri, poliziotti compresi! Quando i balenari tornano praticamente ho conosciuto tutto il paese!

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Akureyri, dove arriviamo in serata, non prima però di aver fatto visita ad un'altra meravigliosa cascata: la Goðafoss.

L'avvicinamento al capoluogo del nord è caratterizzato dalla vista del suggestivo Eyjafjordur, si fa fatica a ripartire talmente il panorama rapisce lo sguardo.

Prima di cena Luca e Jacopo si mettono a smontare la moto di quest'ultimo in cerca di una fantomatica vibrazione che risulterà poi essere un faretto regolato male.

Anche la guesthouse di stasera è molto bella, un po' meno famigliare rispetto a Laugar, ma molto raffinata, con campo da golf annesso, la cena è ottima, se continua così direi proprio che in Islanda non si mangia affatto male!

Domenica 7 agosto 2011

Akureyri - Geysir (IS)

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Mamma mia che giornata ragazzi!!

Partiamo stamattina da Akureyri dopo aver fatto una minima scorta di acqua e cibo, la tappa di oggi prevede un lungo tratto senza nulla, dobbiamo affrontarlo preparati. Guidiamo un centinaio di chilometri sulla road n.1, le ampie valli dei fiumi glaciali continuano a regalarci panorami indescrivibili a parole. Nel frattempo noi tre siamo sempre più affiatati, e ci divertiamo un mondo a ritrarci in divertentissimi autoscatti che caratterizzeranno l'iconografia dell'intero viaggio.

Giunti a Varmahlíð riempiamo i serbatoi di carburante e poco dopo svoltiamo a sinistra sulla mitica F35: 160 chilometri di pista sterrata, inizialmente facile e molto veloce, ma a tratti anche impegnativa, in mezzo al nulla nel deserto del Kjolur.

Le soste per fare foto e filmati sono innumerevoli, dobbiamo ponderare l'attenzione, la guida in piedi sulle pedane è impegnativa ed è difficile dividere lo sguardo tra il fondo della pista e ciò che ci circonda. Ci si trova addirittura a passare tra l'Hofsjökull e il Langjökull, vediamo quindi un ghiacciaio alla nostra destra ed un altro alla nostra sinistra, sono enormi, ricoprono ampie porzioni delle piccole alture, anche il più grosso ghiacciaio alpino a confronto sembrerebbe un cubetto da mettere in una bibita.

Attraversiamo più volte, per gioco, anche un piccolo guadino ed è proprio mentre giochiamo a sollevare gli spruzzi con le moto nell'acqua che incontriamo Alessandro, colui che si è occupato della logistica dei pernottamenti del nostro viaggio, che sopraggiunge a bordo di un pullmino 4x4. Non possiamo non farci scattare una fotografia "in the middle of nowhere".

La cavalcata è stata lunghissima, la guida off-road ci ha stremati, ci rimane giusto l'energia per ammirare, alla fine della pista, la maestosità delle cascate più belle d'Europa, le Gullfoss, un doppio salto d'acqua che ha dell'incredibile!

 

La sera a cena mi ritrovo nuovamente da solo, sono stanchissimo e prego perchè mi servino alla svelta. Ho solo voglia di andare a riposare.

Lunedì 8 agosto 2011

Geysir - Borgarnes (IS)

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Ho finalmente trascorso una notte molto riposante e finalmente non ho sofferto il caldo. Mi sveglio alle 7.00 come al solito, faccio colazione salto in moto. Devo ripercorrere la strada fatta ieri a ritroso per una quindicina di chilometri, l'appuntamento con Luca e Jacopo è fissato a Geysir. Loro hanno circa il doppio di strada da fare e tardano un pochino rispetto all'orario pattuito, nel frattempo io inganno l'attesa facendo un giro al centro visitatori... roba da turismo di massa...

 

Riformato il trio andiamo a vedere lo spettacolo dell'unico Gayser funzionante, è bellissimo vedere come ad intervalli regolari l'acqua bollente venga sparata a diversi metri d'altezza, la natura in Islanda continua a strabiliare.

Approfittiamo della presenza di un po' di civiltà per fare rifornimento (civiltà in Islanda significa anche semplicemente la presenza di una pompa di benzina) e ci dirigiamo verso l'oasi naturalistica di Þingvellir.

Qui nell'anno 930 è stato costituito il primo parlamento del mondo e, vista la sua valenza culturale, nel 2004 l'area è stata annoverata nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.

Visitiamo il parco nazionale dapprima in riva al lago e successivamente dalla terrazza naturale accanto al centro visitatori dalla quale si scorge chiaramente la spaccatura della falda di S. Andrea che divide la placca continentale nord-americana da quella europea. I due lembi si allontanano di circa 3 centimetri all'anno!

Ed è proprio nel canyon che ne deriva che si getta la Oxarfoss, un'altra splendida cascatina.

 

Mangiamo un panino ad un ristoro lungo la strada e poi ci apprestiamo ad affrontare un altra tratta sterrata, la pista F550 infatti ci porterà ad attraversare il deserto del Kaldidalur, un'altra meraviglia della natura. La pista è ben tenuta, c'è soltanto da prestare un po' di attenzione ai tratti col fondo smosso. Nonostante il carico la moto si comporta egregiamente, ed imparo anche a tenere un po' più aperto il gas nelle situazioni critiche, cosa che da un lato sembrerebbe da incoscenti, ma dall'altro è l'unica soluzione per evitare di farsi male.

Dopo una trentina di chilometri svoltiamo sulla F551, una piccola deviazione di circa 7 km che ci consente di raggiungere in sella alle nostre moto il fronte occidentale del Langjökull, già visto ieri da lontano sulla F35, ma questa volta arriviamo davvero a pochi metri dal ghiaccio. La quota è di circa 500 metri, ma il panorama è lunare, come fossmo oltre i 3000 sulle Alpi. Le emozioni che questa Islanda è in grado di regalare non finiscono mai!

 

Anche oggi portiamo a termine il tratto sterrato in maniera egregia e, come fosse una ricompensa, al termine facciamo visita alle bellissime cascate Hraunfossar e Barnafoss, la prima molto particolare in quanto costituita da una miriade di piccole cascatine che spuntano dalla parete della montagna, il corso d'acqua che le genera non si vede.

Guidiamo ancora una sessantina di chilometri, comodi, su asfalto, e giungiamo nei pressi di Borgarnes dove pernottiamo in una bellissima casetta in legno dell'ottocento. A parte una coppia di svizzeri siamo gli unici occupanti.

Martedì 9 agosto 2011

Borgarnes - Hólmavík (IS)

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Questa mattina la sveglia suona alla 7.30. Ci alziamo tutti belli riposati, anche Jacopo che è riuscito a dribblare il russare di Luca occupando abusivamente la terza camera del piano superiore della casetta, rimasta libera. Ci vestiamo, facciamo colazione e via!
Oggi abbiamo percorso circa 240 chilometri, è stato più che altro un giorno di trasferimento ma anche i trasferimenti in Islanda sono in grado di regalare panorami incredibili. Stamattina per la prima volta l'aria è stata frizzantina, facciamo un passo che ci porta a superare i 500 metri di quota e tocchiamo i 4°C. Per fortuna verso mezzogiorno torniamo ai soliti 15, la temperatura ideale per girare in moto.

Percorriamo un centinaio di chilometri sulla 1 e poi altrettanti sulla 68, quest'ultima a tratti sterrata, fino ad arrivare ad Hólmavík. Prima di questo paesino... il nulla!

Le distanza nella regione dei fiordi del nord-ovest sono impressionanti, percorri chilometri e chilometri senza incontrare nessuno e con ben pochi segni di civiltà, solo qualche fattoria lontana dalla strada.

Gli sterrati non sono certo quelli delle piste fatte nei giorni scorsi, si tratta di bellissime strade bianche, dove la guida può essere più rilassata ed a volte si riesce anche a stare seduti. Anche le normali automobili le percorrono a tutta velocità, c'è il limite di 80 km/h su queste strade non asfaltate, ma dubito che gli stessi islandesi lo rispettino sempre.

 

Dopo aver incontrato sulla strada la farm dove alloggeranno Luca e Jacopo e scoperto che il loro trattamento per questa notte è solo B&B, pranziamo in un fast food annesso alla pompa di benzina di Hólmavík dove scambiamo anche due chiacchiere con una coppia di ragazzi di Biella, che sta facendo il giro contrario al nostro.

Ci tratteniamo un po' a tavola a fare due chiacchiere, ormai tra noi si ride e si scherza come fossimo amici da sempre, e nel primo pomeriggio lascio Jacopo e Luca mentre vagano per il paese in cerca di un ristorante per la sera, loro dormiranno 12 chilometri prima, a me invece ne toccano una trentina in solitaria, di cui 15 sterrati, fino ad arrivare ad un bellissimo albergo, fuori dal mondo, che fu una scuola fino al 1997; c'è ancora la palestrina dove i bambini facevano ginnastica, con i canestri ed il parquet a terra, la piscina da 25 metri scoperta e con l'acqua calda e persino una living-room con PC, stereo, TV, PlayStation, ecc.

La signora che mi accoglie molto gentilmente mi dice che la piscina è a disposizione ed io penso immediatamente ad una bella nuotata (ho pure con me cuffia ed occhialini), ma siccome ieri hanno cambiato l'acqua ora la vasca si sta riempiendo. Mi dice che il bagno si può fare comunque se lo desidero, ma il livello dell'acqua non arriva nemeno a metà, ci sono solo dei bambini che giocano... pazienza. Pensandoci bene è meglio così, sono raffreddato e fuori c'è vento, fare il bagno all'aperto è quantomeno imprudente in queste condizioni.

 

Anche la cena di questa sera si rivela niente male, la gentilezza di chi la serve mi mette a mio agio. Una volta terminata aggiorno il mio diario, do un'occhiata veloce alle varie faccende online nella bellissima living-room ed alla faccia delle stelle cadenti di San Lorenzo, alle 22 vado a nanna.

Mercoledì 10 agosto 2011

Hólmavík - Ísafjörður (IS)

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Apparte i 15 chilometri fatti questa stamattina per raggiungere il bivio al quale avevamo prefissato di ritrovarci, oggi ho guidato solo su asfalto, non mi sembra vero.

La zona dei fiordi del nord-ovest è proprio fuori dal mondo, si percorrono decine e decine di chilometri senza vedere anima viva, ogni tanto si incrocia qualche automobile che viaggia in senso opposto e poi di nuovo il nulla più totale.

 

Oggi abbiamo percorso circa 280 km, siamo estasiati da ogni cosa che ci circonda. Il primo a dare spettacolo questa mattina è sicuramente il Drangajokull, perennemente impegnato nella sua lotta contro il mare, è incredibile vedere come un ghiacciaio protenda verso il fiordo in quel modo!

Poi nulla, nulla, nulla... siamo immersi nell'atmosfera surreale che la tranquillità dei fiordi trasmette, non c'è nessuno e il nastro d'asfalto è spesso l'unico segno di civiltà.

Non riusciamo nemmeno a trovare qualcosa da mangiare fino alle 15 quando vedendo una piccola insegna "coffee & waffles" ci fermiamo in un piccolo localino caratteristico in mezzo al nulla, vista mare. Non accettano le carte di credito, ma per 20 euro in contanti pranziamo con queste buonissime crèpes con marmellata e panna montata e sorseggiando caffè. Ci serve al tavolino un simpatico ragazzino 15enne che aiuta sua madre impegnata in cucina, lo osservo nella sua semplicità mentre va e viene e rifletto per un attimo sulle vacanze estive degli adolescenti italiani...

Proseguiamo sempre sulla 61, ci fermiamo a Súðavík per una piccola pausa e nel tardo pomeriggio approdiamo ad Ísafjörður dove lasciamo le moto per farci un giretto nel centro del paese, capoluogo della regione dei fiordi.

La ricerca della farm questa sera ci porta a percorrere un po' di sterrato, al quale però siamo ormai abituati, dovremmo ricorrere alle indicazioni di un anziano signore gentilissimo, grazie al quale troviamo la nostra guesthouse. La proprietaria, avendo fatto l'Erasmus a Genova, parla perfettamente italiano e ci serve un'ottima cena a base di pesce. Siamo 7 ospiti in tutto: noi tre, una coppia di ragazzi italiani ed un'altra di signori francesi. Davvero un bel posticino.

 

Giovedì 11 agosto 2011

Ísafjörður - Látrabjarg (IS)

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Terzo giorno nella regione dei fiordi. Oggi abbiamo percorso poco più di 200 chilometri, di cui almeno la metà su sterrato. Come ho già detto sono strade bianche tenute benissimo, ma per riuscire a mantenere una velocità decente si deve guidare in piedi, con la stanchezza che ne deriva.

Abbiamo continuato il nostro percorso sulla road 60 e poi sulla 63 fino a deviare sulla 612. Abbiamo costeggiato ancora i numerosi fiordi presenti in questa zona ed a tratti superato passi dall'aspetto desertico. Abbiamo visitato le cascate Bæjarfoss, Hudafoss, Hrísvaðfoss, Göngumannafoss, Strompgliúfrafoss, Hæstahjallfoss facendo una bella scarpinata risalendo il corso d'acqua accanto ad ogniuna di esse che formano insieme un'unica grande cascata.

Il pranzo di oggi lo facciamo con un tramezzino ed una Coca Cola seduti ad un tavolino allo shop del distributore di Flókalundur, che non è altro che un container appoggiato accanto alla pompa di benzina, in compagnia di Claudio, incontrato nuovamente per caso, che ci racconta le sue peripezie della sua Islanda in solitaria.

Nel pomeriggio, giunti nei pressi di Patreksfjörður giriamo a destra sulla 612, all'incrocio un cartello indica che da qua in poi non è più possibile fare rifornimento... stiamo pian piano avvicinandoci alla fine dell'Europa.

Dopo qualche chilometro rapisce la nostra attenzione un relitto di un peschereccio norvegese arenato 30 anni e lasciato sulla spiaggia ad arrigginire, ci fermiamo per fare le foto. Da li in poi il tempo cambia, il cielo si fa nuvoloso e la temperatura scende considerevolmente, la stanchezza inoltre fa si che le condizioni meteorologiche avverse si percepiscano ancora di più. Arriviamo a Breiðavík che il termometro segna 11°C. Ci separano dal punto più occidentale d'Europa solo 12 chilometri.

Anche la guesthouse di questa sera non è male, le camere che ci riservano sono separate dal corpo centrale, tutte una accanto all'altra, ricavate dentro dei container, forse un po' poco caratteristiche vista da fuori, ma molto calde ed accoglienti all'interno.

Venerdì 12 agosto 2011

Látrabjarg - Laugar í Sælingsdal (IS)

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Finalmente li abbiamo visti!! Stamattina abbiamo fotografato da mezzo metro di distanza i pulcinella di mare! Questi simpatici e bellissimi uccelli marini, che in Islanda chiamano "Puffins", ci hanno letteralmente rapito il cuore... tutto il viaggio è valso il vederli così da vicino! Facevano su e giù dalla scogliera per portare qualche pesciolino da mangiare ai loro piccoli. Fanno la tana e depongono le uova d'estate in Islanda, il resto dell'anno lo trascorrono in mare, in mezzo all'oceano... è incredibile di cosa sia capace la natura.

Laciamo a malincuore il faro di Látrabjarg, vorremmo stare li insieme a quelle creaturine ancora non so per quanto tempo, ma i chilometri da percorrere anche oggi sono abbastanza, conviene muoversi.

Ed infatti a fine giornata il parziale segna 280, di cui 110 su sterrato facile. Ormai abbiamo dimestichezza con le strade in terra battuta e viaggiamo tranquillamente a 80/90 km/h nei tratti a maggiore visibilità.

Pranziamo a Flókalundur, nella stessa area di servizio di ieri, ed il pomeriggio lo passiamo a guidare lungo la costa sud. Arriviamo in serata nei pressi di Búðardalur dove alloggiamo all'Hotel Edda appartenente alla famosa catena islandese.

Sabato 13 agosto 2011

Laugar í Sælingsdal - Reykjavík (IS)

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La sveglia suona come al solito alle 7.30 ed alle 8.00 siamo a fare colazione. Lasciamo l'albergo alle 8.30 diretti verso la penisola di Snæfellsnes. Dopo pochi chilometri sulla 60 ci immettiamo sulla 54 che comincia con una sessantina di chilometri di sterrato bello liscio, riusciamo a guidare seduti. Facciamo rifornimento a Grundarfjörður (per la prima volta temevo di restare a secco!!) e proseguiamo lungo la costa fino ad entrare nel Parco Nazionale del ghiacciaio Snæfellsjökull, che si estende per tutta l'estremità occidentale della penisola.

Non si piuò certo dire di non essere sopa un vulcano, il terreno è costituito esclusivamente da pietra lavica. Giunti all'estremità nord-ovest facciamo una piccola deviazione lungo la 579 ed arriviamo fino al mitico faro giallo, il contrasto dei colori è meraviglioso.

La costa sud la facciamo quasi tutta d'un fiato, fatta eccezione per la tardiva sosta per il pranzo (non essendoci aree di sosta mangiamo che sono quasi le 15!), non tanto perchè non c'era nulla da vedere ma perchè fermarsi sarebbe stato più pericoloso che proseguire: non sono mai andato in moto con un vento laterale così forte!! Le nostre tre moto viaggiavano in fila indiana inclinate come fossero vele in una regata, numerose le sbandate dovute alle folate di vento, soprattutto in corrispondenza del passaggio di altri veicoli in senso opposto. La massima attenzione ha fatto si che non sappia descrivere il panorama presente in questa parte del viaggio.

Laciamo la 54 nei pressi di Borgarnes, proprio dove abbiamo dormito qualche giorno fa, prima di addentrarci nella regione dei fiordi, e passiamo proprio di fronte a quella che era stata la nostra casetta sperduta... sono già passati cinque giorni...

Raggiungiamo la capitale sulla ring road n. 1 percorrendo anche la più grande opera pubblica islandese: un tunnel sottomarino lungo poco meno di sei chilometri che a fronte di un piccolo pedaggio ci consente di risparmiarci il giro attorno al Hvalfjörður. Lo Zumo fa poi il resto e arriviamo davanti all'hotel alle 18 circa.

Una doccia veloce e poi ci facciamo portare da un taxi in centro dove ceniamo e facciamo un brevissimo shopping.

Abbiamo fatto 400 km in moto, siamo stanchi e fa freddo. rientriamo in hotel alle 22.

Domenica 14 agosto 2011

Reykjavík

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Finalmente un po' di relax.

Stamane facciamo una quarantina di chilometri, si fa ancora fatica a mantenere le traiettorie, il vento è ancora molto forte. Ciò nonostante raggiungiamo la Laguna Blu, SPA geotermale molto famosa. La struttura è decisamente creata per i turisti, ma ne vale la pena.

Facciamo in bagno nella vasca geotermale, l'acqua è molto calda e si sta molto bene nonostante fuori ci siano 12°C. Anche in bagno turco in una piccola grotta naturale è davvero rilassante.

 

Il pomeriggio lo trascorriamo in centro a Reykjavík a fare un po' di shopping, in realtà tira un vento fortissimo e quindi scappiamo da un negozio all'altro fino a rintanarci un un pub a bere qualcosa di caldo.

La cena di questa sera è offerta da Alex, che troviamo per caso al bistrot da lui stesso segnalato, una bella occasione per fare due chiacchiere con più calma rispetto al fugace incontro sulla F35 ormai qualche giorno fa.

Lunedì 15 agosto 2011

Reykjavík - Efri-Vik (IS)

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Laciamo la capitale e quelle che, almeno in teoria, avrebbero dovuto essere le sue notti brave e percorriamo la ring road n. 1 verso est. Anche superata la periferia della città l'impressione è quella che tutto sia più fatto per i turisti: cartelloni pubblicitari più evidenti, più pullmann, più attività promosse in vario modo.

Lasciato l'hinterland di Reykjavík, comunque, la natura torna a dare spettacolo: visitiamo la stupenda Seljalandsfoss, giunti alla quale un percorso pedonale consente di arrivarci alle spalle godendo di un'atmosfera particolare dovuta all'insolita angolazione. Dopo pochi chilometri invece è la Skógafoss ad attirare la nostra attenzione, la si vede fino dalla strada principale. Senza indugio percprriamo la breve stradina che ci consente di arrivare fino a pochi metri dal salto d'acqua.

Il primo tratto sterrato di oggi lo percorriamo per raggiungere il Mýrdalsjökull, il fondo è irregolare ma compatto ed apparte un po' di sballottamenti lo si affronta senza particolari difficoltà. Il ghiacciaio è nero in quanto ricoperto dalla cenere del Kratla, il vulcano che ci sta sotto e che ha eruttato non più di un mese fa. Il panorama è lunare!

 

Pranziamo a Vik, ed al posto del solito market all'area di servizio N1 optiamo per un localino più tipico nel centro del paese. Arriviamo che sono già le 14.30, l'escursione a piedi sul ghiacciaio ci ha rubato molto tempo, ma ne è valsa la pena.

Dopo pranzo ripercorriamo a ritroso una dozzina di chilometri per imboccare la 218 in direzione della spiaggia di Dyrhólaey, si riveleranno i 5+5 km di sterrato più impegnativi di tutto il viaggio: il fondo stradale è costituito da una spanna di ghiaia smossa appena scaricata dai camion. Le moto, pesanti e cariche ci affondavano rendendo molto difficoltosa la guida. La fatica verrà comunque ricompensata dalla vista della splendida spiaggia nera e delle scogliere vicine.

 

L'ultima eruzione del Kratla ha determinato anche un improvviso scioglimento del ghiacciaio sovrastante tale da provocare una inondazione che ha letteralmente spazzato via un ponte sulla road 1 ad est di Vik, oggi infatti ne abbiamo visto i resti transitando sul ponte provvisorio costruitogli accanto in una sola settimana.

Arriviamo in albergo che sono le 18.

Ceniamo ed andiamo a dormire, siamo stanchi.

Martedì 16 agosto 2011

Efri-Vik - Höfn (IS)

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Giornata massacrante oggi, non tanto per i chilometri in moto, ma per le escursioni a piedi.

Stamane appena partiti ci colpisce subito la bellezza della Krossarfoss che si scorge dalla strada. Un'ottantina di chilometri più ad est facciamo visita al Vatnajökulsþjóðgarður, il centro visitatori del Parco Nazionale del ghiacciaio più grande d'Europa: il Vatnajökull. Da qui partiamo per una camminata di circa un'ora e mezza per andare a vedere la Svartifoss, una bellissima cascata contornata da prismi neri di basalto.

 

Mangiamo un panino al bar e ripartiamo sempre verso est. Le deviazioni sono tantissime, tutte su strade sterrate, alcune anche impegnative, e non mancano le esplorazioni a piedi. Le lingue del Vatnajökull sono tante e resistergli è impossibile: ogni volta che scorgiamo una stradina ci buttiamo a capofitto, spalanchiamo il gas ed arriviamo fin dove è possibile! Se continuassimo così ancora per un po' potremmo anche diventare bravi nella guida off-road!

Verso sera ci rapisce lo sguardo una delle meraviglia naturali più belle dell'intero viaggio: la Ice lagoon. Gli icebergs galleggianti con quella luce surreale ci hanno davvero lasciati a bocca aperta.

 

Siamo in ritardo mostruoso sulla tabella di marcia e come se non bastasse fatichiamo a trovare la farm di questa sera. Ci riusciamo grazie alle indicazioni della gente del posto, sempre gentilissima e disposta a darti una mano. Arriviamo che sono già le 19.30. Mangiamo immediatamente.

Vado a coricarmi dopo una bella doccia calda. Tramortito.

Mercoledì 17 agosto 2011

Höfn - Egilsstaðir (IS)

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E' l'ultimo giorno... nessuno stamattina osa dirlo ma è così. Facciamo colazione , carichiamo le moto e partiamo. Dopo 25 chilometri ci fermiamo ad Höfn, io faccio benzina così per oggi non ci penso più, e Luca finalmente riesce a comprare il maglione per la sua amica (ne è alla ricerca dall'inizio del viaggio!).

La marcia prosegue, dove è possibile ci buttiamo sulle stradine sterrate, ormai non gli resistiamo più, ci fermiamo a fare foto e filmati nei pressi di un piccolo guado.

Più avanti veniamo tempestati di domande da un gruppo di italiani in pullmann che non si capacitava di come fossimo arrivati in Islanda in moto, mentre nelle nostre menti non ci capacitavamo di come loro avesso potuto venirci in pullmann.

L'ultimo tratto prevede un passo sterrato che ci consente di evitare un paio di fiordi e di vedere un bel panorama dell'entroterra alla cui bellezza è difficile abituarsi.

Arriviamo ad Egilsstaðir alle 16. La mia sistemazione prevede una stanza in una casa tipica bellissima, dotata di ogni comfort. Alla sera vado a dormire dopo aver rispolverato un po' del mio francese scadente facendo due chiacchiere con una coppia di cugini d'oltralpe.

Giovedì 18 agosto 2011

Egilsstaðir - Seyðisfjörður (IS)

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E' proprio finita.

Stamattina sveglia alle 5.30, colazione alle 6 ed alle 6.30 si parte per percorrere gli ultimi 27 chilometri che ci separano da Seyðisfjörður. Il passo da superare arriva a quota 700 m.s.l.m. e le nuvole basse, proprio come il primo giorno, non ci consentono di vedere nulla. Scendendo verso il porto però la visuale si apre e con un tempismo incredibile scorgiamo la Norröna percorrere l'ultimo tratto del fiordo. E' venuta a prendere noi.

 

Ora ci aspettano 2 giorni di navigazione ed altri 2 in autostrada per tornare a casa. Sarà una traversata piena di ricordi ed emozioni, che affronteremo arricchiti da questo viaggio in questa terra meravigliosa!
Un grazie di cuore ai miei amici Jacopo e Luca per aver condiviso con me questa esperienza unica! 

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